“AI-Mind Project”: le intelligenze artificiali in campo contro l’Alzheimer

fluid-img

Diventa sempre più grande la mole di soluzioni a intelligenza artificiale che vengono adoperate nel mondo della medicina. Dalle app per il tracciamento epidemiologico ai software capaci di generare diagnosi, le IA sono un alleato ogni giorno più solido per la tutela della salute umana.

È di poche settimane fa la notizia che vede l’avvio di un importantissimo progetto di ricerca internazionale: si chiama “AI-Mind” e ha come focus la lotta alla diffusa patologia conosciuta come Alzheimer.

- Un’arma contro una patologia troppo diffusa

Il progetto di ricerca è partita il 1 marzo 2021, e sono coinvolti numerosi dipartimenti e centri da tutta Europa. Tra questi anche autorevoli realtà come la Cattolica di Milano e il San Raffaele di Roma.

Le attività di “AI-Mind” dureranno 5 anni, durante i quali ricercatori dovranno realizzare un sistema di infrastrutture a intelligenza artificiale in grado di prevedere il sopraggiungere dell’Alzheimer.

La tecnologia si baserà sulla misurazione delle connessioni cerebrali: un complesso algoritmo analizzerà su soggetti sani, fornendo un output che delineerà le possibilità di incorrere nella patologia. Dunque un sistema volto alla prevenzione, sottoponendo le persone a un’analisi cerebrale per combattere la malattia prima che possa sopraggiungere.

La rete neurale artificiale dovrà essere solida e costituita da una quantità di dati estremamente ampia, in modo tale da poter tracciare ogni possibilità presente nelle connessioni cerebrali umane: un lavoro che non a caso richiede lo sforzo di centinaia di studiosi e ricercatori tra i più autorevoli al mondo.

- La nascita di un nuovo paradigma medico

L’interesse attorno a questa operazione non è solo da circoscrivere attorno alla portata avveniristica della stessa: è infatti estremamente importante conoscere l’ambito all’interno del quale “AI-Mind” si colloca.

Si tratta di “Horizon 2020”, cioè un ampissimo sistema di finanziamenti erogato dall’Unione Europea proprio per sostenere una nuova visione delle strutture medicali attraverso l’utilizzo sistematico e legiferato delle intelligenze artificiali.

Il segnale proveniente dalle Istituzioni internazionali, dunque, è sempre più nitido: le IA sono, attualmente, la più grande risorsa disponibile per ottimizzare la gestione della salute pubblica – uno strumento non più opzionale, ma che finalmente inizia a essere percepito come necessario.